Data center: raddoppiano gli investimenti

Negli ultimi anni, i data center hanno assunto un ruolo centrale nella trasformazione digitale dell’Italia, rappresentando un’infrastruttura strategica per lo sviluppo tecnologico e industriale del Paese. Tuttavia, il panorama nazionale è caratterizzato da sfide strutturali che vanno affrontate per mantenere il passo con il resto d’Europa e rispondere alle crescenti esigenze delle aziende. Un settore in crescita, ma non senza sfide Secondo un recente rapporto dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, il mercato italiano dei data center sta vivendo una fase di espansione significativa. Nel biennio 2023-2024, gli investimenti complessivi sono stimati attorno ai 5 miliardi di euro, una cifra destinata a raddoppiare nel 2025-2026, superando i 10 miliardi di euro. Questi numeri riflettono un impegno crescente verso la digitalizzazione, con grandi player tecnologici come Microsoft e Amazon Web Services che annunciano piani di investimento plurimiliardari. La città di Milano si conferma il cuore pulsante di questa evoluzione. Grazie alla sua infrastruttura avanzata, Milano è diventata un hub strategico per i data center in Europa, con una potenza energetica IT che ha raggiunto i 238 MW, segnando un aumento del 34% rispetto al 2022. Nonostante ciò, permangono sfide significative, soprattutto in termini di approvvigionamento energetico e sostenibilità della rete elettrica, elementi fondamentali per sostenere la crescita prevista. I fattori trainanti dell’espansione La crescita del settore è alimentata da diversi fattori. In primo luogo, l’adozione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things e il 5G ha generato una domanda esponenziale di capacità di elaborazione e archiviazione dei dati. Le imprese italiane stanno progressivamente comprendendo l’importanza di queste infrastrutture per migliorare la loro competitività, accelerare l’innovazione e garantire una gestione efficace delle operazioni. Un altro driver chiave è rappresentato dalle normative europee in materia di protezione dei dati, come il GDPR, che richiedono alle aziende di garantire la sicurezza e la localizzazione dei dati all’interno dei confini dell’Unione. Questa esigenza ha stimolato la costruzione di nuovi data center sul territorio italiano, aumentando la capacità locale e riducendo la dipendenza da infrastrutture estere. Le sfide da superare Nonostante le prospettive positive, il settore deve affrontare alcuni ostacoli significativi. Il primo è legato al consumo energetico. I data center sono notoriamente energivori, e l’attuale rete elettrica italiana potrebbe non essere in grado di sostenere un’espansione così rapida senza interventi strutturali. In questo contesto, è cruciale integrare soluzioni di energia rinnovabile per ridurre l’impatto ambientale e garantire la sostenibilità a lungo termine. In secondo luogo, l’Italia deve migliorare la capacità di attrarre investimenti internazionali. Nonostante la presenza di grandi operatori, il mercato italiano è ancora meno competitivo rispetto ad altri Paesi europei come Germania, Francia e Paesi Bassi. La semplificazione burocratica e l’adozione di politiche fiscali favorevoli potrebbero giocare un ruolo decisivo per colmare questo divario. Prospettive per il futuro Guardando al futuro, è evidente che il settore dei data center in Italia si trova di fronte a un bivio: da un lato, c’è l’opportunità di consolidarsi come un attore chiave nell’ecosistema digitale europeo; dall’altro, le sfide strutturali potrebbero rallentare la sua crescita. Per cogliere questa opportunità, è necessario un impegno congiunto tra settore pubblico e privato. Le istituzioni possono giocare un ruolo fondamentale incentivando l’adozione di tecnologie sostenibili, semplificando i processi autorizzativi e investendo in infrastrutture energetiche. Allo stesso tempo, le imprese devono continuare a innovare, collaborando con partner tecnologici per sviluppare soluzioni all’avanguardia.