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Eolico offshore: svolta energetica?

La Transizione energetica richiede nuovi modi di pensare e di interpretare il territorio che ci circonda. Le opportunità non sono solo sulla terra ma anche nel mare, ma come? Può davvero essere un’alternativa? Secondo il Global Wind Energy Council l’Italia potrebbe essere il terzo mercato per quanto riguarda l’eolico. Infatti l’Italia è un paese largamente costiero in una posizione relativamente favorevole per quanto riguarda i venti. Chiaro è quindi che sarebbe possibile sfruttare meglio questa risorsa piazzando nei punti giusti le pale eoliche. Tipi di tecnologie diverse Non tutte le pale eoliche sono uguali, infatti alcune vanno installate sulle montagne per catturare queste correnti e sono le più comuni sul territori di tutta la penisola italiana. Le altre sono quelle che si installano nel mare ma esistono diverse soluzioni rispetto al passato. Sfatiamo qualche mito Per quanto riguarda l’adozione di queste soluzioni spesso ci sono dei pregiudizi che influiscono anche sulle installazioni. Oggi cerchiamo di sfatare qualche mito a riguardo. Le pale eoliche deturpano il territorio, mare compreso: un impianto di nuova generazione con la capacità di galleggiare può essere piazzato a oltre 12 km per un impatto visivo minimo che quasi si azzera se si superano i 28 km. Alcuni pensano si tratti di tecnologie troppo costose per essere utilizzate su larga scala ma negli ultimi anni il costo di questi impianti sta diminuendo rendendo sempre più conveniente il suo uso. Inoltre, al contrario degli impianti terrestri, la produzione è più costante perché a largo il vento, seppur in misura minima, è quasi sempre presente.

Industria 4.0? Il passato, siamo pronti per la 5.0

In un contesto in continuo mutamento l’industria è alla ricerca continua di tecnologie e processi che permettano di mantenere competitività. Il governo ha recentemente lanciato l’incentivo “Transizione 5.0“, una misura che mira a stimolare l’adozione di tecnologie avanzate e la trasformazione digitale delle imprese, garantendo così maggiore competitività nel contesto globale. Quali strumenti incentivati L’obiettivo principale è promuovere l’integrazione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things (IoT), la robotica avanzata e l’automazione, la blockchain, e la cybersecurity nei processi produttivi. Inoltre, si pone l’accento sull’importanza di una produzione sostenibile, spingendo le imprese ad adottare soluzioni che riducono l’impatto ambientale, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo l’economia circolare. L’incentivo si rivolge a tutte le aziende del settore manifatturiero, senza distinzioni di dimensioni, e include anche contributi per la formazione del personale, essenziale per gestire e sfruttare al meglio le nuove tecnologie introdotte. Requisiti Per usufruire al meglio del nuovo incentivo, le imprese devono prestare particolare attenzione a diversi aspetti: Tempi L’incentivo Transizione 5.0 è già attivo e le aziende interessate possono iniziare a presentare le proprie domande. Tuttavia, è importante agire tempestivamente, i fondi per il biennio ammontano circa 6 miliardi di euro. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato per il 31 dicembre 2024, ma si raccomanda di non attendere l’ultimo momento per avviare la procedura. Piattaforma dedicata Le aziende possono richiedere l’incentivo tramite il portale ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Sul sito del MISE è possibile accedere a tutte le informazioni necessarie, comprese le linee guida dettagliate, i moduli di domanda e i contatti per assistenza. Inoltre, è consigliabile consultare anche le associazioni di categoria e i consulenti specializzati per ottenere supporto nella preparazione e presentazione della domanda.

Neuralink: secondo paziente

Prosegue la sperimentazione di Neuralink che, dopo il primo paziente su cui è stato impiantato il sistema dell’azienda di Musk, ha deciso di proseguire il percorso con un altro. Chi è il paziente? Anche il secondo è un paziente che ha subito seri danni al midollo spinale e non può più condurre una vita autonoma. L’operazione viene definita da Musk un successo con oltre 400 elettrodi funzionanti dei 1000 che sono stati impianatati. Entro fine anno ce ne saranno altri otto, portando quindi il numero totale a 10 pazienti che forniranno senz’altro molto su cui ragionare a Neuralink. Cosa è successo al primo Noland Arbaugh è stato il primo a credere nella tecnologia dell’azienda americana e si è sottoposto all’intervento. Era stato poi protagonista di un video incredibile nel quale giocava al computer utilizzando il “pensiero”. Purtroppo, qualche tempo dopo, era stato necessario un secondo intervento poiché alcuni elettrodi avevano smesso di funzionare. Prospettive future Come sempre, Musk è un uomo ambizioso e le sue dichiarazioni di rado passano inosservate. Infatti il fondatore di Neuralink ha affermato di voler dare una sorta di “superpoteri” alle persone per poter combattere l’AI. Infatti, secondo la sua visione, una più stretta connessione tra uomo e macchina porterebbe vantaggi enormi e consentirebbe di mitigare gli effetti negativi della diffusione dell’AI.

DDL concorrenza: novità per le startup

Il nuovo DDL del governo ha aggiornato anche, tra le altre cose, i parametri per le startup innovative. Vediamo insieme che cosa cambia rispetto a prima. Nuovi parametri Rientrano nella definizione di startup innovativa tutte quelle aziende micro, piccole o medie che entro 2 anni dall’iscrizione nel Registro speciale avranno un capitale sociale di 20 mila euro e almeno un dipendente. Se operanti in settori ritenuti strategici potranno mantenere la ragione sociale per 7 anni invece ce 5. Chi fonda una startup innovativa gode di vantaggi anche a livello fiscale e di accesso al credito. Questo per agevolarne lo sviluppo in tempi brevi. Previste maglie più larghe per il riconoscimento di incubatori certificati, sempre con lo scopo di agevolare il flusso di denaro verso l’innovazione. Qualche numero Ad oggi esistono 12.871 startup innovative in Italia, esse rappresentano circa 3,35% del tessuto produttivo del Paese. La media di capitale sociale si attesta sugli 89.000€. Il numero di startup innovative è in decrescita dal 2023 ma in realtà potrebbe anche essere un segnale positivo per l’economia italiana. Infatti nello stesso periodo è aumentato il numero di PMI innovative, vale a dire il passo successivo nell’evoluzione delle startup. Per quanto riguarda i campi principali possiamo dire che prevale quello dei servizi alle imprese con un solido 78,5% del totale con particolare attenzione a consulenze e software per le aziende.

Crowdstrike: a che punto siamo?

Dopo un venerdì a dir poco nero per l’azienda produttrice di software antivirus le cose sembrano tornate alla normalità, più o meno. Infatti alcuni degli 8.5 milioni di computer non ne vuole sapere di funzionare. Una chiavetta USB può bastare La natura stessa del problema richiede spesso una risoluzione manuale in loco, questo non è facile e non è sempre possibile per tutte le aziende coinvolte, risulta però la soluzione più rapida. Microsoft domenica ha rilasciato un fix che va installato su chiavetta USB, dopo averla resa adatta a fungere da recupero. Basterà installarlo, seguire la procedura e tutto dovrebbe ripartire senza troppi sforzi. Senz’altro la situazione diventa complicata quando diventano tanti i computer da ripristinare, infatti il tempo potrebbe salire esponenzialmente causando gravi ritardi. Crowdstrike ha anche pubblicato la guida per rimettere in sesto le cose. Cosa era accaduto enerdì scorso il mondo ha subito un grave malfunzionamento tecnologico, evidenziando quanto siano fondamentali la rete e i software nella nostra vita quotidiana. Ma cosa è realmente accaduto e quali lezioni possiamo trarre da questo evento? Crowdstrike: non è un malware Molti hanno associato il nome del responsabile dei disservizi di venerdì a un malware. Considerando i tempi attuali, è facile immaginare che un attacco informatico possa causare gravi problemi. Tuttavia, incidenti su scala globale come questo sono rari, poiché coinvolgono sistemi molto diversi tra loro, rendendo improbabile che condividano la stessa vulnerabilità. In realtà, Crowdstrike è una rinomata azienda di sicurezza informatica che offre software antivirus per proteggere importanti istituzioni come banche, compagnie aeree e servizi essenziali. Gli eventi Venerdì 19 luglio 2024, molte persone si sono svegliate scoprendo che numerosi servizi, inclusi quelli del settore dell’aviazione civile, erano fuori uso. Anche i servizi bancari erano in tilt, generando confusione e numerose speculazioni catastrofiche. L’unica certezza era che il problema riguardava i sistemi Windows, portando molti a ipotizzare una falla nella sicurezza. Tuttavia, la vera causa era molto più complessa da individuare. Crowdstrike: affidabilità per grandi aziende Crowdstrike sviluppa software per grandi realtà aziendali, che richiedono prodotti altamente affidabili senza sorprese. Molte delle aziende elencate nel Fortune 1000, la classifica delle principali imprese statunitensi, sono clienti di Crowdstrike. Finora, l’azienda non aveva mai causato problemi significativi. Origine del problema: un aggiornamento Il problema è iniziato con un aggiornamento del software Falcon, una suite di protezione di punta di Crowdstrike. Questo aggiornamento ha interferito con il core di Windows, una componente critica del sistema operativo, causando il blocco del sistema quando rileva un malfunzionamento. Di conseguenza, Windows non riusciva più a riavviarsi.

Manifattura Italia: non si arresta il trend negativo

I settori manifatturieri in Italia e Turchia hanno continuato ad affrontare sfide significative a giugno, come indicato dai recenti rapporti sul Purchasing Managers‘ Index (PMI). Queste contrazioni evidenziano le pressioni economiche in corso e le incertezze che influenzano le attività industriali in entrambi i paesi. Le ragioni del calo Il settore manifatturiero italiano ha registrato un altro mese di contrazione, segnalando difficoltà persistenti per l’industria. Il PMI per la manifattura italiana, un indicatore critico della salute economica del settore, ha mostrato un calo a giugno. Questo segna una continua tendenza di riduzione della produzione industriale e della domanda. La contrazione sostenuta è attribuita a diversi fattori, tra cui la diminuzione degli ordini domestici e internazionali, l’aumento dei costi di produzione e le interruzioni della catena di approvvigionamento. Queste sfide hanno portato i produttori a ridurre la produzione e a rivedere le loro prospettive economiche. Gli economisti esprimono preoccupazione per il fatto che la prolungata contrazione potrebbe avere implicazioni più ampie per la ripresa economica complessiva dell’Italia. Il settore manifatturiero rappresenta una componente sostanziale dell’economia nazionale e le sue difficoltà potrebbero ostacolare le prospettive di crescita più ampie. Cosa aspettarsi? Allo stesso modo, l’attività manifatturiera della Turchia ha subito una ulteriore contrazione a giugno, riflettendo le difficoltà economiche in corso. I dati PMI più recenti indicano un calo, sottolineando le difficoltà persistenti affrontate dai produttori turchi. La continua contrazione dell’attività manifatturiera in Italia e Turchia sottolinea le sfide più ampie affrontate dalle industrie globali in mezzo alle incertezze economiche. Le questioni della catena di approvvigionamento, l’aumento dei costi e i fattori geopolitici sono temi comuni che influenzano i produttori di tutto il mondo. Guardando al futuro, entrambi i paesi potrebbero dover adottare misure strategiche per supportare i loro settori manifatturieri. Questo potrebbe includere politiche per stabilizzare i costi di produzione, incentivi per stimolare la domanda interna e internazionale e iniziative per migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento. La contrazione sostenuta del PMI manifatturiero per Italia e Turchia serve come un chiaro promemoria della fragilità del panorama economico attuale. Un monitoraggio attento e strategie reattive saranno cruciali per navigare in questi tempi difficili e promuovere un percorso verso la ripresa.

Farmaceutico: il traino dell’industria italiana

Dall’assemblea di Farmindustria a Roma arriva un quadro confortante di quella che è un’industria di rilievo non solo nazionale ma anche internazionale. Infatti si tratta di un comparto che non ha conosciuto crisi nell’ultimo decennio. Un’eccellenza Secondo Farmindustria, tra il 2021 e il 2023, l’Italia ha raggiunto il primo posto a livello mondiale per l’incremento delle esportazioni farmaceutiche, toccando i 49 miliardi di euro nel 2023​. Questo risultato evidenzia l’importanza strategica del settore, che ha visto una crescita significativa anche in termini di produzione totale, attestandosi a 52 miliardi di euro​. Innovazione e investimenti L’industria farmaceutica in Italia è caratterizzata da alti livelli di innovazione e investimenti significativi in ricerca e sviluppo (R&S). Con un investimento di 2 miliardi di euro in R&S, il settore dimostra un impegno costante nella ricerca di soluzioni terapeutiche avanzate e nella personalizzazione delle cure. Questo è testimoniato anche dall’aumento del 35% nelle domande di brevetto negli ultimi cinque anni, superando la media europea del 23%​. Sfide e prospettive future Nonostante i successi, l’industria farmaceutica italiana deve affrontare diverse sfide, sia a livello nazionale che europeo. La competizione globale richiede politiche rapide ed efficaci per mantenere la competitività e attrarre investimenti. Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, ha sottolineato l’importanza di una governance moderna e di un sistema regolatorio che supporti l’innovazione e riduca i tempi di accesso ai nuovi farmaci​​.

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