Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA) generativa, come nel caso di ChatGPT, molto si è discusso riguardo all’impatto di questa tecnologia sui posti di lavoro. Tuttavia, la situazione è più complessa, coinvolgendo una varietà di approcci nell’ambito dell’IA.
Non solo ChatGPT
L’IA non si limita a ChatGPT e ai suoi concorrenti. Gli sforzi per creare un’IA paragonabile alle capacità umane iniziarono nel secondo dopoguerra. Film come “2001: Odissea nello spazio” anticipavano temi e paure già presenti negli anni settanta.
Dal 2010, l’accesso a enormi database ha alimentato lo sviluppo di IA sempre più complesse, in grado di affrontare sfide prima inimmaginabili.
Tipi di intelligenza artificiale
Esistono molteplici tipi di IA, oltre a quella generativa:
IA Ristretta: Progettata per risolvere specifici compiti e addestrata solo su un’area di competenza limitata.
IA Generativa: Associata a ChatGPT, particolarmente adatta in campi creativi che richiedono la generazione di contenuti vari.
IA Reattiva: Reagisce seguendo regole predefinite, limitandosi a un perimetro prestabilito.
IA Predittiva: Impara dai dati forniti, offrendo suggerimenti come raccomandazioni di film su Netflix o prodotti su Amazon.
IA a Memoria Limitata: Simile a quella ristretta, con informazioni costantemente aggiornate, impiegata, ad esempio, nell’assistenza alla guida delle auto.
Previsioni del MIT
Il MIT di Boston ha esaminato l’IA non solo dal punto di vista della sostituzione dell’uomo ma anche in termini di convenienza economica. Attualmente, solo circa il 3% dei lavori che richiedono la vista come requisito fondamentale può essere sostituito dall’IA con vantaggio economico.
Tuttavia, entro il 2030, si prevede che questo numero possa salire al 40%, principalmente a causa del probabile calo dei costi per migliorare le capacità dell’IA. Sebbene l’uomo rimanga attualmente la scelta preferita, è evidente che il panorama potrebbe cambiare significativamente nei prossimi anni.
