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Prosegue la sperimentazione di Neuralink che, dopo il primo paziente su cui è stato impiantato il sistema dell’azienda di Musk, ha deciso di proseguire il percorso con un altro.

Chi è il paziente?

Anche il secondo è un paziente che ha subito seri danni al midollo spinale e non può più condurre una vita autonoma. L’operazione viene definita da Musk un successo con oltre 400 elettrodi funzionanti dei 1000 che sono stati impianatati.

Entro fine anno ce ne saranno altri otto, portando quindi il numero totale a 10 pazienti che forniranno senz’altro molto su cui ragionare a Neuralink.

Cosa è successo al primo

Noland Arbaugh è stato il primo a credere nella tecnologia dell’azienda americana e si è sottoposto all’intervento. Era stato poi protagonista di un video incredibile nel quale giocava al computer utilizzando il “pensiero”. Purtroppo, qualche tempo dopo, era stato necessario un secondo intervento poiché alcuni elettrodi avevano smesso di funzionare.

Noland Arbaugh

Prospettive future

Come sempre, Musk è un uomo ambizioso e le sue dichiarazioni di rado passano inosservate. Infatti il fondatore di Neuralink ha affermato di voler dare una sorta di “superpoteri” alle persone per poter combattere l’AI. Infatti, secondo la sua visione, una più stretta connessione tra uomo e macchina porterebbe vantaggi enormi e consentirebbe di mitigare gli effetti negativi della diffusione dell’AI.

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