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Semplificazione del bilancio aziendale

La sostenibilità è ormai un pilastro centrale nella gestione aziendale, ma la complessità normativa rischia di diventare un ostacolo, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI) e le mid companies. Per affrontare questa sfida, l’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha avanzato una serie di proposte volte a razionalizzare e semplificare la normativa sulla rendicontazione di sostenibilità, con l’obiettivo di ridurre il carico amministrativo e garantire maggiore chiarezza.

Verso una normativa più equilibrata

Le proposte dell’OIC si concentrano su quattro aree chiave di intervento:

  1. Standard semplificati per le mid companies
    • Creazione di una categoria di imprese intermedie con obblighi di reporting proporzionati alle loro dimensioni.
    • Il parametro di riferimento suggerito è 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di ricavi, in linea con la direttiva CSDDD.
    • Ridefinizione del concetto di fatturato per le imprese finanziarie secondo gli standard IAS/IFRS.
  2. Posticipo degli obblighi di rendicontazione
    • Proposta di rinviare l’applicazione della Direttiva CSRD per le imprese non ancora coinvolte fino alla definizione di standard semplificati specifici.
  3. Revisione degli standard ESRS
    • Maggiore chiarezza sulla distinzione tra materialità finanziaria e d’impatto.
    • Definizione più concreta del concetto di “catena del valore” per uniformare la rendicontazione.
    • Riduzione della granularità delle informazioni richieste per semplificare la compliance.
    • Attenzione alle informazioni previsionali per evitare distorsioni dovute a dati incerti.
  4. Sospensione dello sviluppo degli standard settoriali
    • Interruzione temporanea dei lavori sui nuovi standard fino a quando non sarà garantita la loro interoperabilità con gli standard dell’IFRS Foundation.

Altri aspetti critici da migliorare

L’OIC evidenzia anche ulteriori necessità di intervento:

  • Coordinamento tra normative diverse: si propone di armonizzare le disposizioni della CSRD, del Regolamento SFDR e della Tassonomia UE per evitare duplicazioni e sovrapposizioni.
  • Esonero per le società controllate da grandi gruppi: le società con titoli obbligazionari quotati potrebbero essere esentate dalla redazione del report di sostenibilità se già incluse nel report consolidato della capogruppo.

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