La sostenibilità è ormai un pilastro centrale nella gestione aziendale, ma la complessità normativa rischia di diventare un ostacolo, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI) e le mid companies. Per affrontare questa sfida, l’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha avanzato una serie di proposte volte a razionalizzare e semplificare la normativa sulla rendicontazione di sostenibilità, con l’obiettivo di ridurre il carico amministrativo e garantire maggiore chiarezza.
Verso una normativa più equilibrata
Le proposte dell’OIC si concentrano su quattro aree chiave di intervento:
- Standard semplificati per le mid companies
- Creazione di una categoria di imprese intermedie con obblighi di reporting proporzionati alle loro dimensioni.
- Il parametro di riferimento suggerito è 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di ricavi, in linea con la direttiva CSDDD.
- Ridefinizione del concetto di fatturato per le imprese finanziarie secondo gli standard IAS/IFRS.
- Posticipo degli obblighi di rendicontazione
- Proposta di rinviare l’applicazione della Direttiva CSRD per le imprese non ancora coinvolte fino alla definizione di standard semplificati specifici.
- Revisione degli standard ESRS
- Maggiore chiarezza sulla distinzione tra materialità finanziaria e d’impatto.
- Definizione più concreta del concetto di “catena del valore” per uniformare la rendicontazione.
- Riduzione della granularità delle informazioni richieste per semplificare la compliance.
- Attenzione alle informazioni previsionali per evitare distorsioni dovute a dati incerti.
- Sospensione dello sviluppo degli standard settoriali
- Interruzione temporanea dei lavori sui nuovi standard fino a quando non sarà garantita la loro interoperabilità con gli standard dell’IFRS Foundation.
Altri aspetti critici da migliorare
L’OIC evidenzia anche ulteriori necessità di intervento:
- Coordinamento tra normative diverse: si propone di armonizzare le disposizioni della CSRD, del Regolamento SFDR e della Tassonomia UE per evitare duplicazioni e sovrapposizioni.
- Esonero per le società controllate da grandi gruppi: le società con titoli obbligazionari quotati potrebbero essere esentate dalla redazione del report di sostenibilità se già incluse nel report consolidato della capogruppo.