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Bain & Company fa luce sui dazi

Un recente studio di Bain & Company ha messo in luce come le aziende europee si trovino oggi a dover affrontare importanti sfide legate alle catene di approvvigionamento e ai cambiamenti nel commercio globale. In particolare, il 70% delle imprese si dichiara non ancora pronta a reagire efficacemente a un possibile aumento dei dazi doganali nei prossimi 12-24 mesi. Flessibilità e resilienza: nuove priorità strategiche Tuttavia, nonostante la complessità dello scenario, emerge anche una visione costruttiva: il 75% dei Chief Operating Officer intervistati identifica la flessibilità come una priorità strategica, mentre il 60% considera la resilienza come un elemento chiave per garantire continuità e competitività. Strategie di adattamento: reshoring e nearshoring Per rispondere alle nuove sfide, molte aziende stanno valutando il riposizionamento della produzione attraverso strategie di reshoring e nearshoring. Questi approcci, seppur non privi di ostacoli, possono contribuire a ridurre la dipendenza da fornitori lontani e a migliorare la reattività ai cambiamenti del mercato. Innovazione tecnologica al servizio dell’efficienza Al contempo, si registra un crescente interesse verso l’adozione di tecnologie avanzate come l’automazione e l’intelligenza artificiale. Questi strumenti possono giocare un ruolo cruciale nell’aumentare l’efficienza operativa e nella gestione dei rischi legati alla supply chain. Una sfida che può trasformarsi in opportunità Nonostante le preoccupazioni legate ai costi (il 75% delle aziende prevede un aumento tra il 5% e il 20% da parte dei fornitori), l’attuale contesto può rappresentare anche un’opportunità per ripensare modelli operativi e rafforzare la propria posizione nel mercato.

Dazi americani: rafforzano la collaborazione?

Da qualche giorno sono entrati in vigore i nuovi dazi americani. Seppur il mercato abbia reagito in maniera fredda è possibile che questo abbia dato il via ad un processo di collaborazione tra nazioni. I dazi doganali sono imposte applicate sulle merci importate, con l’obiettivo di proteggere le industrie nazionali e correggere squilibri commerciali. Recentemente, l’amministrazione statunitense ha introdotto un dazio minimo del 10% su tutte le importazioni, con tariffe specifiche per determinate regioni. In particolare, le importazioni dall’Unione Europea sono soggette a una tariffa del 20%. Secondo le autorità statunitensi, questa misura mira a promuovere una maggiore reciprocità negli scambi commerciali, bilanciando le differenze tariffarie esistenti. ​ L’impatto sull’Europa e le opportunità emergenti L’introduzione di dazi sulle esportazioni europee potrebbe inizialmente rappresentare una sfida per le aziende dell’UE, aumentando il costo dei loro prodotti sul mercato statunitense e potenzialmente influenzando la competitività. Si tratta di qualcosa di fisiologico in una situazione simile. Le cose potrebbero cambiare rapidamente con nuovi accordi commerciali tra paesi non americani. Tuttavia, questa situazione potrebbe incentivare le imprese europee a diversificare i loro mercati di esportazione, esplorando nuove regioni e riducendo la dipendenza da un singolo mercato. Inoltre, potrebbe stimolare l’innovazione e l’efficienza produttiva, rafforzando la posizione competitiva dell’Europa a livello globale.​ La risposta della Cina alle misure statunitensi In reazione ai dazi imposti dagli Stati Uniti, la Cina ha annunciato l’applicazione di tariffe del 34% su tutte le importazioni di beni americani a partire dal 10 aprile. Questa mossa è accompagnata da controlli sulle esportazioni di alcuni elementi delle terre rare, fondamentali per diverse industrie tecnologiche. Parallelamente, la Cina ha presentato un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), sottolineando l’importanza di risolvere le dispute commerciali attraverso meccanismi multilaterali.​ Verso una Cooperazione commerciale rafforzata Nonostante le tensioni attuali, queste dinamiche offrono l’opportunità di rafforzare il dialogo internazionale sul commercio equo e reciproco. Le sfide poste dai dazi possono servire da catalizzatore per le nazioni affinché collaborino più strettamente, promuovendo riforme nel sistema commerciale globale che beneficino tutte le parti coinvolte. Inoltre, l’attenzione rinnovata sulle pratiche commerciali può portare a una maggiore trasparenza e a standard più elevati, favorendo un ambiente economico internazionale più stabile e prospero.

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