L’estate 2024 continua nel solco delle precedenti: un Paese spaccato in due tra piogge torrenziali e siccità devastante. Per questo, anche nell’anno in corso, il governo ha convocato un tavolo di dialogo tra le parti con sindacati e imprese per cercare un accordo su misure strutturali. La crisi climatica è ormai evidente e le misure temporanee non bastano più. Lo scontro tra le parti però è stato duro.
Qualche dato
Il cambiamento climatico ha reso le estati italiane sempre più calde e secche. Secondo i dati dell’ISTAT, negli ultimi dieci anni si è registrato un costante aumento delle temperature medie estive. Dal 2014 al 2021, le temperature medie estive sono passate da 24,5°C a 26,1°C, con un incremento particolarmente significativo negli ultimi cinque anni. L’estate del 2022 ha visto temperature record così come capita ormai da anni. Ogni estate o quasi è più calda della precedente.
L’azione del governo
Di fronte a questa emergenza, il governo italiano è stato criticato dalle associazioni di categoria dei lavoratori per la sua lentezza e mancanza di azione coordinata. Nonostante le pressioni da parte dei sindacati e delle organizzazioni dei lavoratori, le misure adottate sono state percepite come insufficienti. Ad esempio, nonostante le richieste di istituire un tavolo permanente di monitoraggio della situazione, come sollecitato dai sindacati del Lazio, il governo non ha ancora preso iniziative concrete e strutturate per affrontare l’emergenza in maniera efficace .
Anche quest’anno problemi al tavolo
Il tavolo per l’emergenza caldo, istituito con l’intento di creare un protocollo condiviso tra le parti sociali, ha incontrato notevoli difficoltà. Le imprese, da una parte, minimizzano l’emergenza e cercano di mantenere le operazioni senza interruzioni significative, mentre i sindacati insistono sulla necessità di proteggere i lavoratori con misure come pause obbligatorie, turni ridotti e miglioramenti infrastrutturali per mitigare l’impatto del caldo. Questa situazione di stallo ha prodotto la ripresa del decreto dello scorso anno ma nulla più, molto diverso da quanto auspicato dai sindacati e dal governo stesso. Fonti presenti al tavolo affermano che il sottosegretario Durigon, a capo del tavolo, abbia sottolineato che “l’emergenza caldo c’è” e va quindi affrontata di conseguenza.
Una situazione preoccupante
L’analisi dei dati climatici forniti dall’ISTAT mostra un trend preoccupante. Dal 2011 al 2021, le temperature medie annuali sono aumentate costantemente, con estati sempre più calde. Ecco qualche esempio concreto.

Come possiamo osservare, la tendenza al rialzo interessa praticamente tutta la penisola con pochissime eccezioni.